Mottafollone: Dal Convento di S. Croce alla Chiesa della Purificazione
Il primo nucleo della chiesa di S. Croce,
anteriore e forse anche di parecchio al ‘400, non è sorto come convento di un
ordine monastico, ma più verosimilmente come romitorio per religiosi solitari o
come chiesetta devozionale.
Intorno alla metà del 1400, secondo antiche cronache, venne da Roma nella diocesi di Bisignano un frate per fondare dei conventi francescani in Calabria. E’ probabile che lui, o altri sul suo esempio, abbiano scelto pure Mottafollone per erigervi il convento del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco.
La fondazione del Convento di S. Croce, in fatti, è attribuibile a quel periodo. E’ sarà stato pure allora che si sarà deciso, per tale motivo, di allungare l’esistente vano centrale e di affiancarvi altri corpi di fabbrica, in modo da formare una regolare chiesa.
Il posto era buono, in posizione ideale, appena fuori dell’abitato, ed i frati l’hanno giustamente ritenuto idoneo per il loro convento, incoraggiati forse anche dalla presenza provvidenziale di quell’antica chiesetta.
Allo stato delle ricerche, non si conosce il decreto di erezione del convento di S. Croce e di conseguenza non si sa la data esatta della sua fondazione.
Da alcune notizie pervenute dalla Postulazione Generale dell’Ordine, si apprende che il convento si salvò dalla soppressione innocenziana del 1562, quando vennero chiusi i monasteri divenuti inutili, soprattuto per la mancanza di religiosi. Ciò vuol dire che il convento di S. Croce di Mottafollone, a quell’epoca, aveva un congruo numero di frati ed era conforme alle regole canoniche.
In seguito nel, 1586, anche l’autorità religiosa diocesana del tempo, il Vescovo di San Marco Argentano, Mons. Antonio Grignetta, compì un atto di pubblico riconoscimento dell’opera dei frati del Terz’Ordine con la concessione al convento della chiesa di S. Croce.
Dopo il crollo del tetto della chiesa madre in seguito al terremoto del 1905, venne il momento del necessario recupero della chiesa del “Santicello”. Così S. Croce, un tempo convento del Terz’Ordine Regolare, dopo un secolo dalla soppressione , eredita il titolo di arcipretura e la denominazione “Purificazione di Maria Vergine” di cui era insignita da tempo immemorabile l’abbandonata chiesa madre del centro storico.
Nell’ex chiesa del convento di S. Croce si conservano opere d’interesse storico-artistico: all’ingresso nella navata laterale destra vi è la vasca battesimale in pietra, di forma ottagonale, molto antica provenienta anch’essa dalla vecchia chiesa madre, poiché i conventi non disponevano di fonte battesimale; a lato è esposto il crocifisso ligneo del ‘500,. Nella navata di destra ancora: Il confessionale. Le statue lignee nelle rispettive nicchie di S. Paolo, S. Pietro, S. Cuore su altare marmoreo. Nella navata di sinistra un prezioso altare ligneo dorato proveniente dalla chiesa della motta; a fianco la pala d’altare in legno dorato con tela raffigurante la visitazione di Maria ad Elisabetta ed in primo piano S. Giovanni Battista che proviene dalla già chiesa di S. Giovanni; Sull’altare marmoreo e nicchia vi è posto Sant’Antonio Abate, patrono e protettore della città.
La pila dell’acqua santa scolpite in pietra locale.
In fondo alla navata centrale la vetrata e il mosaico raffiguranti la Presentazione del Signore al tempio e in alto il crocifisso ligneo.
Altre opere e diversi oggetti di pertinenza del soppresso convento si possono ammirare nel museo parrocchiale come la statua lignea, di pregevole fattura, raffigurante l’Addolorata e riportata nell’elenco dei beni artistici redatto dal Frangipane. Le statue lignee di S. Francesco d’Assisi e S. Antonio da Padova; l’Antifonario corale del 1732; alcuni parati liturgici con lo stemma francescano ed infine le discipline confezionate con catenelle di ferro per la penitenza dei frati.
Sono ben accetti suggerimenti e notizie più puntuali al fine di rendere la conoscenza più precisa. Grazie.
Don Francesco Cozzitorto – Parrocchia Purificazione di Maria Vergine – Mottafollone.
parrocchiamottafollone@virgilio.it