22 maggio 2019 a Cerzeto memoria di Santa Rita da Cascia: S. Messa ore 18
– Auguri a chi ne porta il nome.
Santa Rita da Cascia, una delle figure più invocate e venerate dai praticanti cattolici, nacque nel 1381 a Roccaporena, frazione di Cascia (PG). I genitori furono Antonio Lotti ed Amata Ferri, due “pacieri di Cristo” (antenati dei moderni “mediatori civili” e/o ”conciliatori”, ndr) impegnati con le lotte tra guelfi e ghibellini. Le venne dato il nome di Margherita, ma ben presto tutti la chiamarono Rita.
Il primo miracolo le viene attribuito a soli 5 giorni dalla sua nascita, il miracolo delle Api Bianche: i genitori, impegnati nella mietitura, lasciarono Rita in una culla sotto ad un albero. Le si avvicinano 5 api bianche, che cominciano ad entrare e ad uscire dalla sua bocca ma senza pungerla, anzi, depositandole in bocca del miele. Un contadino, in un campo adiacente, si taglia profondamente una mano con la sua falce. Preso dal panico, lasciò il posto di lavoro in cerca di cure. Passando davanti alla culla, e vedendo le api ronzare sopra a Rita, cercò di scacciarle con l'arto ferito, che incredibilmente guarì.
Ragazza mite, umile, ubbidiente e ben educata (i genitori le insegnarono a leggere e scrivere), fin da giovanissima si appassionò alla famiglia Agostiniana, San Giovanni, Sant’Agostino e San Nicola da Tolentino, tanto da voler prendere i voti e da voler frequentare assiduamente il monastero Santa Maria Maddalena di Cascia e la chiesa di San Giovanni Battista. Ma i genitori, come usanza dell'epoca, a 13 anni la promisero sposa a Paolo di Ferdinando Mancini, uomo violento, e dopo 3 anni convolò a nozze. Dal matrimonio nacquero 2 bambini, forse gemelli: Giangiacomo Antonio e Paolo Maria.
Paolo di Ferdinando Mancini si era convertito grazie a Rita, ma la loro unione venne interrotta dopo 18 anni quando Paolo venne assassinato dai suoi ex compagni. La famiglia Mancini voleva vendetta, ma Rita no e non rivelò i nomi degli assassini, invocando il perdono. Quando vide che i suoi 2 figli non volevano darle retta, chiese a Dio di vederli morire piuttosto che perseguire i loro scopi sanguinari. Da lì a poco i due fratelli si ammalarono e morirono. Rimasta sola, a 36 anni provò ad entrare al Monastero Agostiniano Santa Maria Maddalena, a Cascia. Ma venne rifiutata 3 volte, per la sua condizione vedovile e perchè nel monastero c'era una suora imparentata con la famiglia di Paolo, offesa per la reticenza della Santa.
Solo dopo aver pacificato le due famiglie duellanti Rita ottiene di entrare nel Monastero, nel 1407: secondo la leggenda, furono i 3 santi protettori Sant’Agostino, San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino a portarla, dallo scoglio di Roccaporena dove Rita si recava per pregare, direttamente dentro al Coro.
Nel Monastero rimase fino alla sua morte, sopraggiunta il 22 Maggio del 1457 a 76 anni. E si dice che abbia compiuto almeno altri 5 prodigi prima di morire: quello della vite, ancora oggi presente all'interno del luogo di culto; quello della spina (stigmate) della corona di Cristo sulla fronte, che portò negli ultimi 15 anni della sua vita con l'eccezione del viaggio a Roma per la canonizzazione di San Nicola, quando scomparve per poi riapparire una volta tornata a Cascia; poco prima di morire, immobilizzata a letto, chiese ad una sua cugina di portarle una rosa e due fichi dalla casa paterna. Era inverno, ma i frutti c'erano e la cugina glie li portò.
E la rosa divenne il simbolo ritiano per eccellenza, un'esile ed umile donna riuscita a fiorire nonostante le spine che la vita le aveva riservato, donando il buon profumo di Cristo e sciogliendo il gelido inverno di tanti cuori.
Il giorno della morte venne avvistato uno sciame di api nere (dette murarie) nel convento, ed ancora oggi hanno dei nidi vicino all'abero di vite; le campane suonarono da sole.
Il primo miracolo da defunta avvenne al momento di celebrare le
sue esequie. Un falegname, Cicco Barbari, era da poco diventato invalido alle
mani, non potendo più lavorare. Vedendo la salma di Rita, disse: “Oh, se non
fossi 'struppiato', la farei io questa cassa!”. Il falegname guarì
immediatamente, e le suore lo incaricarono della costruzione della “cassa
umile”.
Ancora oggi si dice che ogni qualvolta Rita interceda per un miracolo il suo corpo, conservato all'interno della Basilica di Santa Rita da Cascia, emani profumo di rosa. È chiamata anche, oltre “Santa della Rosa” e “Santa della Spina”, dal popolo “Santa degli Impossibili” vista la quantità di miracoli attribuitole.
Fu beata, 180 anni dopo la sua morte, nel 1627 sotto il pontificato di Urbano VII. Fu canonizzata durante il Giubileo del 1900 da Leone XIII.
Ogni anno Cascia celebra il suo Santo Protettore il 22 di Maggio
Da: Bella Umbria > Religione e spiritualita > Santa Rita da Cascia
Oggi a Cerzeto Festa Patronale di San Nicola da Myra

Cerzeto oggi incontra il Vescovo

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A Cerzeto - 9 Maggio 2019: Festa Patronale in onore di San Nicola
Il 9 maggio prossimo
celebreremo la festa in onore di S. NICOLA di BARI, patrono e protettore di
Cerzeto, la cui novena inizierà il 30 aprile. Fanno
parte della Commissione Festa in onore di S. Nicola i Sigg. ROTONDO' Emilio e MUGLIA
Mimmo che provvederanno alla raccolta dei fondi necessari e a rendere la festa
dignitosa e bella. A breve si provvederà anche a stilare il programma delle
manifestazioni che si terranno nei giorni della festa. Si invitano i fedeli, i
devoti, i cittadini tutti a collaborare e partecipare attivamente. L’Amministratore
parrocchiale.
A Cerzeto ore 18.00 messa in Coena Domini
Nel giovedì santo si
ricorda l'istituzione dell'Eucaristia e del ministero ordinato, come
pure la consegna ai discepoli del comandamento
dell'amore (Gv 13,34). E' caratterizzato dalla messa
nella Cena del Signore. Questo giorno è
sia l'ultimo giorno di Quaresima sia il primo giorno del Triduo Pasquale ma in
modo tale che i due tempi non si sovrappongano: la Quaresima termina prima che
inizi la messa
in Cena Domini con il
cui inizio comincia contestualmente il Triduo Pasquale. - Buon Giovedì Santo a tutti gli abitanti del territorio di Cerzeto.
Venerdì 5 aprile 2019: Via Cruscis - S. Messa

31 Marzo 2019 - IV Domenica di Quaresima

Venerdì 29 marzo a Cerzeto: Via Crucis e S. Messa

Domenica 24 marzo ore 11

Venerdì 22 marzo a Cerzeto: Via Crucis e S. Messa

Giovedì 21 marzo: Santa Messa

Oggi S. Giuseppe - Festa del Papà
Uomo giusto, fu
prescelto da Dio come sposo di Maria, Vergine e Madre. Servo saggio e fedele fu
posto a capo della santa famiglia, per custodire, come padre, il suo unico
Figlio, concepito per opera dello Spirito Santo, Gesù Cristo nostro Signore. Auguri a chi ne porta il nome e a tutti i papà del mondo.
Preghiera a San Giuseppe. - A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione,
ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua
santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse
all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti
al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara
eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto
sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia,
l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori
e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta
col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti
dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa
Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra
ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo
soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna
beatitudine in cielo.
AMEN.
Oggi S. Messa ore 17.30 - presiede P. Ippolito
Cerzeto: Chiesa S. Pietro e Paolo
La chiesa parrocchiale dei SS.
Pietro e Paolo è una costruzione settecentesca di fattura barocca opera di
maestranze provinciali. E’ a tre navate, quella centrale a volta; vi sono due
cappelle con due altari, una del Rosario e l’altra dedicata a S. Francesco di
Paola. Esiste il campanile con tre
campane vecchie di cui una piccola porta la data del 1697. Recentemente è stata restaurata
dalla Soprintendenza (1990/94).