14 feb 2019 Incontri con la Soprintendenza – Convento S. Daniele: S. Valentino
Illustrissimi
Signori e Signore,
Sono
don Francesco Cozzitorto, nella diocesi di San Marco – Scalea, Parroco di
Mottafollone, Presidente della Commissione Diocesana di Arte Sacra e Beni
culturali e Vicario della Forania di S. Marco Argentano.
E
sono qui perché delegato dal mio Vescovo Mons Leonardo Bonanno, che si
rammarica di non poter essere presente qui tra voi, e per portarvi il suo saluto e il suo compiacimento
per l’importante iniziativa su S. Valentino, nel giorno della sua festa, la
festa degli “innammorati”; auguri a tutti; Santo importante per la Calabria e
soprattutto per la diocesi di S. Marco Argentano – Scalea, poichè le reliquie
di S. Valentino sono custodite nel Convento di S. Daniele a Belvedere
Marittimo, che fa parte della nostra diocesi.
Grazie
ad una pubblicazione redatta dalla Soprintendenza, sulla vicenda S. Valentino,
si è scoperto che il documento conservato nello stesso convento è stato
erroneamente trascritto e tradotto, poiché non si tratta di cimitero “Cipriano”
ma di “Ciriaca” (più conosciuto come Catacombe di S. Lorenzo sulla Tiburtina).
Questo ci induce a una riflessione: Se le reliquie presenti a Belvedere provengono dalla catacomba di S. Ciriaca si deve pensare che potrebbe trattarsi delle reliquie di un altro Valentino, forse il presbitero romano.
La
devozione per il Santo di Belvedere come derivazione ternana potrebbe essere
messa in discussione e ci porterebbe a propendere per una nuova teoria che
esula da quella finora discussa, perché non troverebbe riscontro oggettivo con
la provenienza Ciriaca.
Se dovesse essere giusta questa nuova tesi si potrebbe fare un collegamento tra Belvedere e la Città di Este nel padovano. Qui infatti, nell’oratorio dedicato a S. Valentino, fondato dalla Confraternita della Morte nel 1627, sono custodite le reliquie del Martire, traslate nella Città il 1674, e, anche queste, provenienti dalle Catacombe di S. Ciariaca di Roma.
Plaudo quindi a questa nuova “scoperta” e a chi ha fatto la trascrizione e traduzione, in particolare alla dottoressa Enrichetta Salerno di questo Ufficio.
Mi
complimento ancora una volta, per la splendida pubblicazione, il quaderno n.5 della Soprintendenza del
2011, dove queste cose sono brillantemente descritte.
Auguro
a tutti sempre più approfonditi studi sui tesori religiosi e civili della
nostra cara Calabria e Vi ringrazio, a nome del Vescovo, per il lavoro che compite quotidianamente con
competenza ed abnegazione.
Grazie.