Decreto sulle feste religiose di S. E. Mons. Leonardo Bonanno
marzo 3, 2019 alle 12:12 ,
Nessun commento

Con riferimento alla festa di San Marco Evangelista, Patrono della Diocesi, e
analogamente alle altre feste che annualmente si celebrano nelle comunità
parrocchiali;
- dovendo rispettare le direttive del Concilio Vaticano II, già in vigore da oltre
mezzo secolo;
- ribadendo altresì la validità di quanto stabilito con Decreto del mio
predecessore N°45 dell’8/5/2000 e con mio Decreto n. 74/2013/D del 13/12/2013,
analogamente alle altre feste che annualmente si celebrano nelle comunità
parrocchiali;
- dovendo rispettare le direttive del Concilio Vaticano II, già in vigore da oltre
mezzo secolo;
- ribadendo altresì la validità di quanto stabilito con Decreto del mio
predecessore N°45 dell’8/5/2000 e con mio Decreto n. 74/2013/D del 13/12/2013,
DECRETO
1. Le Feste religiose in diocesi siano preparate e gestite unicamente dai Consigli
Pastorali Parrocchiali (CPP), dei quali si presume facciano parte persone che siano
impegnate negli ambiti: evangelizzazione, liturgia, carità. Essi subentrano ai
Comitati Festa, che sono abrogati.
2. Ai membri di detti Consigli possono essere ammessi, volta per volta, alcuni soggetti
di provata moralità e fede cattolica, con competenza nei diversi settori organizzativi
dei festeggiamenti.
3. Non possono assumere incarichi nella preparazione e nella gestione delle feste
persone che facciano parte di aggregazioni laicali o consorterie, che non siano in
comunione con la Chiesa Cattolica, alcune assai note.
4. Nella preparazione delle feste si prediligano incontri spirituali e di catechesi (triduo,
settenario, novenario) a favore della comunità e delle diverse categorie presenti nel
territorio.
5. Siano possibilmente invitati un presbitero o un religioso esterni alla comunità per
offrire ai fedeli la possibilità delle confessioni.
6. Le processioni siano dignitose, non lunghe (non si superino le due ore),
accompagnate da preghiere e canti con mezzi di diffusione adeguata e nel corso
delle processioni non si raccolgono offerte.
7. Le offerte invece potranno essere liberamente date in chiesa o anche alle persone
indicate dal parroco, il cui elenco viene trasmesso alle autorità pubbliche. La
somma viene depositata sul C/C della Parrocchia, amministrata dal Consiglio per gli
Pastorali Parrocchiali (CPP), dei quali si presume facciano parte persone che siano
impegnate negli ambiti: evangelizzazione, liturgia, carità. Essi subentrano ai
Comitati Festa, che sono abrogati.
2. Ai membri di detti Consigli possono essere ammessi, volta per volta, alcuni soggetti
di provata moralità e fede cattolica, con competenza nei diversi settori organizzativi
dei festeggiamenti.
3. Non possono assumere incarichi nella preparazione e nella gestione delle feste
persone che facciano parte di aggregazioni laicali o consorterie, che non siano in
comunione con la Chiesa Cattolica, alcune assai note.
4. Nella preparazione delle feste si prediligano incontri spirituali e di catechesi (triduo,
settenario, novenario) a favore della comunità e delle diverse categorie presenti nel
territorio.
5. Siano possibilmente invitati un presbitero o un religioso esterni alla comunità per
offrire ai fedeli la possibilità delle confessioni.
6. Le processioni siano dignitose, non lunghe (non si superino le due ore),
accompagnate da preghiere e canti con mezzi di diffusione adeguata e nel corso
delle processioni non si raccolgono offerte.
7. Le offerte invece potranno essere liberamente date in chiesa o anche alle persone
indicate dal parroco, il cui elenco viene trasmesso alle autorità pubbliche. La
somma viene depositata sul C/C della Parrocchia, amministrata dal Consiglio per gli
Affari Economici della medesima (CAEP) e i residui attivi siano utilizzati per le
necessità di culto, di pastorale e di carità.
8. Il parroco che è il legale rappresentate della parrocchia, curi le autorizzazioni
richieste dalle autorità municipali, di polizia e della SIAE per le manifestazioni
civili:(fuochi, luminarie, cantanti, ecc…) che dovranno essere contenute nei costi,
con sobrietà e nel rispetto delle persone indigenti.
9. Altre iniziative potranno essere programmate dai singoli CCP in occasioni delle
feste purché in sintonia con quanto sopra stabilito.
Il presente Decreto entra in vigore dal 1° aprile 2018 (Pasqua di Resurrezione) e,
per consentire una sua graduale applicazione, è valido, “ad experimentum”, per un
triennio.
necessità di culto, di pastorale e di carità.
8. Il parroco che è il legale rappresentate della parrocchia, curi le autorizzazioni
richieste dalle autorità municipali, di polizia e della SIAE per le manifestazioni
civili:(fuochi, luminarie, cantanti, ecc…) che dovranno essere contenute nei costi,
con sobrietà e nel rispetto delle persone indigenti.
9. Altre iniziative potranno essere programmate dai singoli CCP in occasioni delle
feste purché in sintonia con quanto sopra stabilito.
Il presente Decreto entra in vigore dal 1° aprile 2018 (Pasqua di Resurrezione) e,
per consentire una sua graduale applicazione, è valido, “ad experimentum”, per un
triennio.
Dalla Sede Vescovile, il 31 marzo 2018 (Sabato Santo)
† Leonardo Bonanno
Vescovo
Can. Antonio Fasano
Cancelliere Vescovile
Vescovo
Can. Antonio Fasano
Cancelliere Vescovile